Cernusco sul Naviglio, 27 luglio 2022

Intervento di Rita Zecchini a conclusione della discussione sulla Variante parziale al PGT

La lunga e argomentata discussione sull’approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale della variante parziale del Pgt ha permesso di evidenziare le molte criticità del provvedimento che si andrà a deliberare oggi.
Intanto è una variante che di parziale ha molto poco perché modifica elementi e criteri strutturali del Pgt, ( incide sul documento di piano, piano delle regole e su quello dei servizi). Un altro aspetto è stato l’iter lunghissimo : ben tre anni!
In questo lasso di tempo si sarebbe fatta una variante generale costruendo un piano di governo del territorio complessivo, mettendo in connessione tutti gli elementi funzionali a disegnare un territorio nel suo insieme, dalla qualità dell’abitare, alla tutela dell’ambiente in tutti i suoi aspetti : paesaggio e rete ecologica, rinaturalizzazione dei suoli, elettromagnetismo, inquinamento luminoso, rifiuti, energia, inquinamento acustico, mobilità, rischio geologico e idrogeologico… all’analisi del fabbisogno dei servizi pubblici e al patrimonio naturale da preservare e sviluppare per i prossimi 10 anni…invece no! Perché?
La logica di una variante generale presuppone una visione complessiva in funzione degli interessi presenti e futuri di tutta la comunità e si valuta ogni singolo intervento in relazione alle conseguenze su tutte le variabili.
Non si parte da interessi più o meno chiari di un operatore privato che comunque la si metta esercita già di per sé forti condizionamenti,
Quello che è successo con l’intervento di Via Cevedale mostra, in tutta evidenza, come si sia preferito ascoltare interessi immobiliari privati e che interessi!!
Ciò è stato reso possibile assumendo come valida una perizia che attribuisce a un edificio residenziale nuovo in classe A/A+ il valore di 2815 euro/mq quando è ampiamente verificato che il valore di mercato in quella zona risulta essere più alto anche di 1000 euro al metro quadro.
I conti più o meno precisi li abbiamo fatti in tanti e la conclusione mi sembra univoca: liberare quell’area dal vincolo dell’edilizia residenziale anche riducendo del 25% la sua capacità edificatoria, ma contemporaneamente sottostimando come avete fatto, il valore di mercato del costruito, produrrà svariati milioni di euro di profitto in più per i costruttori…
Con la motivazione della riduzione del consumo di suolo si tenta di nascondere fatti di enorme gravità : una speculazione che fa guadagnare molti soldi ai privati; la sottrazione all’edilizia convenzionata di un ambito di qualità, rinunciando a soddisfare una domanda abitativa per redditi medio bassi e a calmierare i prezzi di mercato.
Oltretutto, anche entrando nel merito della scelta di eliminare l’edilizia convenzionata: è stato fatto un serio studio sul fabbisogno abitativo a Cernusco? O dobbiamo basarci su valutazioni approssimative senza dati verificabili? Risposte che dovreste fornire a voi stessi nel momento in cui fate una scelta che contraddice anni di prese di posizione tradotte nei contenuti del Pgt.
Dice moltissimo della sensibilità sociale di questa scelta l’eliminazione dell’edilizia convenzionata da un ambito territoriale pregiato che viene consegnato al privato ( con profitti scandalosi!!) mentre i cittadini che accederanno alla parte di edilizia convenzionata rimasta si troveranno in un’area urbana periferica segnata fortemente dalla contiguità con la zona industriale; agite in continuità con la scelta sbagliata della storia urbanistica di Cernusco che ha messo una parte della città oltre la padana!
E anche la tanto sbandierata entità delle compensazioni nasconde il fatto che tali aree sono già verdi e non aggiungono nulla alla qualità ambientale del nostro territorio, ma non può nascondere l’incommensurabile distanza tra il valore di cui si avvantaggerà l’operatore privato e quello delle aree cedute.
E tutto ciò lo chiamate interesse pubblico?
Veniamo ora alla proposta di ampliamento del centro sportivo di via Buonarroti. Partiamo di nuovo molto male nel momento in cui si sceglie (E’ una scelta!) di mettere in contrapposizione diversi interessi pubblici : area agricola/verde o servizi per lo sport.
E’ un modo inaccettabile di procedere nelle scelte amministrative che falsa completamente la discussione anche perché potrebbero essere replicate all’infinito. Si potrebbe riproporre per molte altre discipline sportive, ad esempio. E permette di prescindere da una valutazione generale che diverrebbe obbligata in sede di variante generale sul valore intrinseco del suolo agricolo in proiezione futura, anche tenuto conto dell’approssimarsi di crisi ambientali e alimentari sempre più drammatiche.
Quelle esposte sono alcune delle gravi criticità di una variante molto contrastata fin dalla fase della Vas ( valutazione ambientale strategica), più di un centinaio di osservazioni, in seguito alle quali è pervenuto il parere motivato sulla VAS che prescriveva revisioni, correzioni ….segno che molti aspetti non quadravano. Infine le altre numerose osservazioni dopo l’adozione in Consiglio Comunale.
Non ci stanchiamo di ripeterlo. Quello che era giusto e necessario fare per una seria programmazione urbanistica era una variante generale indispensabile per permettere una riflessione complessiva su temi che con questa variante si è voluto precludere.
Solo così è possibile fare quanto le emergenze del nostro tempo richiedono con urgenza: la messa in campo di un nuovo grande percorso partecipativo di tutta la comunità finalizzato alla progettazione di un modello di città che , definendo una volta per tutte i confini dell’abitato, non metta più a rischio la qualità dell’ambiente e della vita delle attuali e soprattutto future generazioni.
Un percorso che non può in alcun modo prescindere dalla piena acquisizione del fatto che non c’è più tempo da perdere; che nessuno potrà dire “io non lo sapevo”; che le vie da seguire sono quelle che scienziati ambientali e urbanisti illuminati ci indicano da tempo.
• Fermare davvero il consumo di suolo, (oggi molti argomenti sono stati portati a sostegno di questa scelta),
• depavimentare tutte le aree possibili per permettere una permeabilizzazione del suolo
• dare priorità alla pianificazione urbana rigenerativa. ...
• favorire in tutti i modi il risparmio e l'efficienza energetica e il ricorso alle fonti rinnovabili
• Promuovere mezzi di trasporto sostenibili, contrastando tutte le forme di inquinamento
• sostenere tutte le forme di biodiversità
• Ampliare, conservare e valorizzare le aree verdi, risorse naturali, fondamentali per la vita e la salute dei nostri territori e delle persone che vi abitano.
Abbiamo da tempo espresso la posizione che una discussione seria sul futuro urbanistico della nostra città dovesse partire da un nuovo PGT scelta che la Amministrazione Zacchetti ( nella passata consiliatura) si è assunta la responsabilità di non avviare.
E qui ci tengo a sottolineare e chiarire per una scelta di trasparenza la posizione mia personale e del mio Gruppo “ la Città in Comune – Sinistra per Cernusco”.
Quando fu approvato l’attuale Pgt nel 2010 io, in Giunta, ne avevo condiviso i principi fondamentali anche perché allora si ponevano in forte discontinuità col Prg del 2002
• la tutela dei terreni agricoli
• la salvaguardia delle cinture Verdi che impediscono la conurbazione con i comuni limitrofi
• la valorizzazione dell’asse del naviglio
• la riduzione delle volumetrie edificabili
• l’attenzione all’ambiente e alle energie rinnovabili
A 12 anni di distanza, un’era geologica geologica se pensiamo all’emergenza ambientale e climatica che mette a serio rischio la vita sul Pianeta, per la quale non possiamo più far finta di nulla, dobbiamo riconoscere che lì, accanto a principi astrattamente giusti, c’erano scelte che oggi non condividiamo più.
Perchè la buona politica per me è anche questo : tornare indietro su scelte che oggi non sono più accettabili e trovare con serietà, coraggio e determinazione la volontà di proporre modelli alternativi.
E’ quello che abbiamo fatto con un programma elettorale all’altezza delle sfide del nostro tempo, premiato dagli elettori con il successo ottenuto dalle nostre liste, gratificando me come candidata sindaca.
Quel programma, con le indicazioni e le proposte che contiene, in sintonia con la migliore sensibilità ambientale e le fondamentali acquisizioni della scienza, sono per noi la risposta necessaria alle emergenze e alle preoccupazioni per l’incertezza del futuro di cui tanto abbiamo detto in questi giorni, e come ho già detto, saranno al bussola costante della nostra iniziativa in consiglio Comunale e nella città.

Concludo il mio intervento citando un testo del prof. Pileri
“La terra che abbiamo intorno è stata bruciata dal cemento in nome del lavoro, delle infrastrutture, della velocità, del commercio, della logistica, del commercio on-line e di tutto ciò di cui sempre ci hanno facilmente convinto. Non ha alcun senso continuare a bruciare quel che rimane sventolando ora il vessillo dei servizi pubblici in nome dei quali tutto diviene non solo possibile ma persino opportuno e giusto: si può tagliare un bosco, distruggere un campo, ranzare un prato. Tutto ciò come se il consumo di suolo di un ospedale non esistesse o non producesse danni alla salute. Far scendere sullo stesso campo due beni pubblici è una guerra persa in partenza dalla quale usciamo solo sconfitti.
Dobbiamo fare di più e meglio. Noi dobbiamo trasformare le aree dismesse in ospedali se di ospedali abbiamo bisogno. Dobbiamo far crescere campi da calcio e scuole sulle parti abbandonate delle nostre città. Questa è l’unica competizione che dobbiamo innescare. Qui deve lavorare la politica e per farlo deve capire, imparare, appassionarsi. So bene che è dura, che non si è mai fatto e che gli strumenti giuridici sono spuntati, ma so anche che se i politici non ne hanno voglia possono tornare a fare altro. Se le politiche pubbliche continuano a fare questi giochetti e per giunta li legittimano con leggi e leggine, ci renderanno sempre più il Paese dei balocchi, fragile e ignorante, a cui un giorno spunteranno le orecchie e dove sarà sempre più difficile recuperare i ritardi e rimettere le cose in sesto.”
E una citazione di Papa Francesco
“Credo che ne siamo tutti consapevoli: il male che stiamo procurando al pianeta non si limita più ai danni sul clima, sulle acque e sul suolo, ma ormai minaccia la vita stessa sulla terra.”


 

Capogruppo

 

La Città in Comune-Sinistra per Cernusco

 

Rita Zecchini

 

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